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Quando mi trovo davanti un pubblico particolarmente distratto mi permetto di raccontare il seguente aneddoto:
"Un tizio con indosso una camicia grigia,molto sofisticata, un paio di calzoni chiari e scarpe marroni, ma per niente eleganti, entra in un supermercato.
Il tizio è uscito in fretta da casa e per pura fortuna è riuscito a trovare la strada per raggiungere l'esercizio commerciale.
Il carrello lo ha preso giusto perché sapeva dove veniva abitualmente riposto.
Nonstante il supermercato fosse perfettamente fornito di ogni ben di Dio, egli si attardava in un unico reparto, ma incontrando notevoli difficoltà nello scegliere l'articolo più adatto.
In effetti non aveva che una unica possibilità di effettuare le proprie valutazioni: quella di affidarsi al tatto, l'unico senso che si era ricordato di portare con sé.
Gli altri quattro se li era dimenticati con la testa chissà dove!
Il reparto in cui si trovava conteneva solo teste, ma di entrambi i generi e per giunta mischiati lungo le scaffalature.che le contenevano.
Chissa che pazienza dovevano avere le cassiere per tutte le volte che tornava indietro a cambiare la testa che non andava: altro che quella delle cassiere dei soliti esercizi commerciali!"
Ogni volta che finivo di raccontarla, tra il pubblico c'era sempre qualcuno che iniziava a toccarsi addosso, chiaro segno che il mio aneddoto aveva sortito l'effetto sperato: far ricordare a qualcuno di aver dimenticato qualcosa.
Ma il massimo si è avuto quella volta in cui tutto il pubblico seduto in prima fila si è tastato la testa, immaginando di averla dimenticata da qualche altra parte!
(Complimenti a Jami Jamer per la sua strepitosa espressione artistica: veramente ispirante!)
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