da http://esplorandoilweb.jimdo.com/risate-a-crepapelle/ |
A volte è inevitabile che un umorista si sfoghi con il suo pubblico, svelando anche particolari comici al limite del ridicolo:
"Avete mai visto il rientro a casa di un umorista,particolarmente stanco, dopo aver divertito il pubblico per oltre tre ore in un suo spettacolo?
Se il rientro avverrà in automobile,state pur certi che dopo aver oltrepassato il cancello automatico del giardino, aperto con il telecomando, quando arriverà davanti alla serranda del garage impiegherà buoni cinque minuti a capire che non si aprirà, nonostante stia premendo da parecchio il pulsante dello stesso, in quanto la chiusura è sprovvista del motore per l'apertura automatica!
Solo allora si ricorderà che deve scendere dalla macchina e infilare la chiave che ha in tasca nell'apposito buco della serratura, ma è probabile che, prima che riesca a farlo, resterà vittima del classico colpo di sonno post-teatrale e si addormenterà sul volante nonostante il motore acceso.
Se è fortunato passerà la notte scomodamente ripiegato nell'abitacolo,
ma, se tenderà a muoversi parecchio nel sonno, è probabile che oltrepasserà la serranda del garage per un involontario colpo di acceleratore, dopo aver casualmente ingranato la marcia e si risveglierà di soprassalto nel bel mezzo della notte per il rumore delle lamiere che gli si accartocceranno intorno.
State pur certi che, nonostante le ferite riportate, non gli mancherà mai lo spirito e non risparmierà ai Vigili del Fuoco, intervenuti per tirarlo fuori da quell'ammasso di lamiera, una buona mezz'ora di risate, snocciolando tutte le possibili varianti narrative delle barzellette sul tonno in scatola e di come l'uomo in fondo tenda ad invidiarne le certezze ambientali, ponendosi spesso in situazioni particolarmente claustrofobiche, anche senza rendersene conto.
Nemmeno i medici e gli infermieri dell'ambulanza e del Pronto Soccorso, dove arriverà in codice giallo, potranno evitare di ridere per l'improvvisa ispirazione brillantemente comica che l'avrà colto.
Sarà un miracolo se uscirà vivo da quell'ospedale: non c'è nulla di più pericoloso di un medico-chirurgo intento ad eseguire un intervento che si contorce dal ridere, soprattutto se l'intera equipe che ha intorno non riesce a trattenersi dal piegarsi e sbottare in risate esplosive.
Un umorista che si rispetti ha sempre pronta la battuta per ogni occasione, figuriamoci se si fa mancare quella sul suo funerale: - Niente fiori, niente lacrime, se non provenienti da indigestione di risate. Per un umorista morto non esiste miglior saluto!-"
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